Figlia del privilegio goduto de iure o de facto, la sopraffazione è antica quanto il Mondo. In natura essa si manifesta nelle forme e nei modi più diversi, sia nel regno minerale che in quello vegetale e in quello animale. Ovunque il maggiore e l’avvantaggiato sopraffa o divora il minore o lo svantaggiato. L’aria fredda spinge in su quella calda, le erbacce prevalgono sulle verdure, l’albero robusto incombe su quello esile, la bestia feroce e forte aggredisce e divora quella mansueta e debole.
In natura la sopraffazione è universale. Nel genere umano essa è antica quanto l’uomo. Risale alle origini della specie, all’epoca in cui esso era informe, un insieme di cellule ancora disomogenee. Sin da allora il gruppo di quelle cellule compatto e forte sopraffece e fagocitò i gruppi disgregati e deboli. Quando l’acervo prese forma e quando poi l’animale divenne uomo (o quando questo fu creato con la sua compagna, come vuole la Bibbia), la sopraffazione proseguì e, come era stata ininterrotta in passato, fu sempre carattere proprio e inscindibile dell’esistenza umana.
È impossibile seguire le diverse forme e manifestazioni che essa ebbe nel lontanissimo e nel lontano passato. È difficile seguire quelle che essa ebbe in lontane epoche storiche. Ma di quelle sue forme e manifestazioni si può certo dire che possiamo calcolare anche le dimensioni e gli effetti se osserviamo lo svolgimento che esse ebbero a partire da epoche non molto lontane. In tali epoche storiche sopraffattori furono i forti verso i deboli, i ricchi verso i poveri, i cittadini liberi verso gli schiavi, i patrizi verso i plebei, i latifondisti verso i clienti, i guerrieri verso i civili, i padroni verso i contadini, i feudatari verso i vassalli, i nobili verso i borghesi, i banchieri verso i risparmiatori, i borghesi verso i popolani, gli industriali verso gli operai, i demagoghi verso le masse, i capitalisti verso i proletari.
Nei decenni a noi vicini, con l’avvento e il progredire della tecnologia e con la globalizzazione, capitalisti, multinazionali e colossi finanziari sopraffecero e sopraffanno la massima parte dei componenti della società. Sopraffattori furono e sono gli affiliati alla massoneria e altri affiliati a conventicole più o meno criminali e a consorterie più o meno organizzate. Gli uni e gli altri escludono dai loro vantaggi e dai loro sostanziali privilegi quanti non fanno parte delle loro sette, escludono cioè gran parte dei loro simili.
Con l’avvento e il progredire dell’uso morboso del video, che si aggiunse a quello della carta stampata, i suoi protagonisti, soprattutto mezzibusti e giornalisti, condizionarono ascoltatori e lettori, orientarono l’opinione e l’azione delle masse e sopraffecero così i propri concittadini di ogni condizione sociale. Come i grandi detentori del capitale e della finanza e come i massoni e i loro predecessori potentati e privilegiati di ogni specie, i giornalisti oggi dispongono di strumenti che li fanno artefici di sopraffazione più o meno occulta. In ogni programma televisivo e radiofonico, più che nella pubblicistica cartacea, essi diffondono e impongono più o meno palesemente le loro opinioni e le loro idee nella veste di innocui e imparziali opinionisti e moderatori e in nome della veridica informazione. Fanno subdola e occulta pubblicità a ideologie, a partiti, a produzioni e a prodotti consoni con il loro tornaconto e di loro convenienza. Se essi stessi sono autori o produttori si propagandano e si incensano a vicenda. Presentano lo stesso libro e lo stesso suo autore nei programmi di tutte le reti martellando l’ascoltatore senza ritegno e senza vergogna e, soprattutto, senza correre alcun rischio di punizione. Non si avvedono neppure che fanno come hanno sempre fatto i sopraffattori di ogni specie, godendo del mutuo soccorso, escludendo tutti gli altri dai loro benefici e propagandando i loro prodotti.
In Italia specialmente barriere e restrizioni si sono rivelate inefficaci. Gli immigrati entrano via terra e via mare e vi restano accrescendo l’esercito dei clandestini che sono difficilmente individuabili e perseguibili. Gli immigrati, che dichiarano di essere profughi, sono accolti senza limitazioni. La Costituzione italiana è chiara e inequivocabile nel prescrivere l’obbligo di accogliere i profughi e nessuno si può neppure sognare di non osservare la norma che prescrive quell’obbligo. E di fronte alla constatazione dell’ininterrotto afflusso di immigrati profughi o no che può far temere sovrappopolamento e sconvolgimento sociale, nessuno può accennare neppure al ricorso di un qualsiasi efficace provvedimento.
Quanti altri autori non giornalisti scrivono libri che non riescono a pubblicare e a pubblicizzare. Al contrario, loro, giornalisti, moderatori e mezzibusti pubblicano libri e libelli e li pubblicizzano, buoni o cattivi o pessimi che siano, con una facilità estrema. Fanno oggi quel che fecero i sopraffattori in tutte le epoche e quel che fecero e fanno i massoni praticando spudoratamente il mutuo soccorso ed escludendo in tal modo tutti coloro che non sono nei loro ranghi. Oggi i giornalisti si incensano a vicenda, influenzano e manipolano l’opinione pubblica a loro piacimento ed escludono e sopraffanno coloro che non sono nelle file di affiliati alle loro sette, nei ranghi dei privilegiati di fatto. La loro sopraffazione si aggiunge a quella che oggi impongono i gestori di multinazionali e di potentati vari e a quella che praticano i massoni e gli affiliati a conventicole e a consorterie varie. Si aggiunge a quella di molti magistrati e giudici che esercitano il loro potere talvolta illecito in nome della giustizia. Si aggiunge a quella di molti politici che lo usano spesso illecitamente in nome del bene comune. Le masse, a ogni livello, dal più basso al più alto, subiscono senza neppure accorgersene, come hanno sempre subìto e non se ne sono mai accorte le masse in tutti i tempi. E non solo subiscono. Ma, senza accorgersene, approvano, applaudono e conferiscono l’illecito e deleterio potere ai sopraffattori di turno. Fanno così verso i giornalisti quel che hanno sempre fatto e fanno verso altri, verso magistrati e politici. A pro degli odierni sopraffattori alimentano l’audience e valorizzano e autorizzano le loro esibizioni e le loro sopraffazioni.