I fatti delittuosi e i rapporti di mafiosi, ‘ndranghetisti e camorristi con gestori delle istituzioni e con affaristi sono il contenuto di libri e di scritti talora di successo. Scrivere cose del genere è divenuta una moda, uno sport prestigioso e redditizio. Prestigioso perché scritti di questo genere sono letti da molti e hanno successo. Redditizio perché da questo genere di scritti le case editrici ricavano molti proventi. E le case editrici fanno a gara per pubblicarli perché - dicono - sono scritti che si vendono, richiedono un minimo investimento e producono molto profitto.
Mentre un libro che ha un contenuto di elevato valore culturale, intellettuale e sociale richiede un investimento rilevante per farlo accettare al lettore e produce un reddito limitato, forse basso. Dunque le case editrici si fanno guidare dal gusto e dalle esigenze della massa dei lettori invece di guidarla e orientarla verso l’ottimo e l’utile. Pubblicano pettegolezzi e fatterelli che rendono introiti soddisfacenti e sacrificano idee e contributi che non rendono. E fanno ciò per massimizzare il profitto che esse vogliono ricavare senza alcuno sforzo e senza alcun impegno imprenditoriale, senza investimenti di sorta, ma seguendo la via che porta in basso, sempre più in basso. In realtà molta gente ama leggere quali e quanti furono i crimini, anche se sostanzialmente sono pressoché uguali e differenti solo nei particolari. Molta gente ama leggere i nomi di mafiosi, di loro collusi, di trafficanti e di politicanti corrotti e in combutta con mafiosi. Molta gente ama tutto ciò e le case editrici l’accontentano e realizzano così il proprio lauto e ambìto profitto.
Ma quale utile deriva alla società, alla civiltà, al progresso e al benessere individuale e collettivo da tutta questa febbre di diffondere i dettagli non dissimili del crimine e dei criminali?
Si può dire: nessun utile.
Al contrario l’utile verrebbe dalla conoscenza delle cause del crimine e della natura dei criminali. Verrebbe dalla scoperta della loro capacità di sussistere nonostante le persecuzioni e di espandersi e moltiplicarsi.
Ma di tutto questo neppure una parola nei libri sull’argomento. Sempre dettagli; sempre altri crimini del tutto simili, ammanniti e cucinati in tutte le salse.
Eppure ci sono libri in cui sono state scoperte ed esaminate le cause e sono indicate le terapie e i mezzi ritenuti efficaci per debellare mafia e mafiosi e quanto è alle loro origini nella società civile.
Ma libri del genere circostanziati e utili per la società sono e restano sconosciuti. Le case editrici li giudicano inutili perché, a loro avviso, non si vendono o si vendono poco e sono di poco profitto. Rifiutano quindi di pubblicarli. Pertanto nessuno li legge e nessuno conosce la loro esistenza. In qualche caso è stato lo stesso autore che si è preso la briga di auto pubblicare il proprio libro nel più stretto riserbo. Di esso raccomandiamo la lettura per capire che cosa è l’onorata società, quali le sue cause e quali i mezzi per debellarla fin nelle radici che sono nella società civile.